Progetto Pediatrico
Dopo il 2 settembre 2007, giorno dell’andata in Paradiso del nostro Federico, io e Laura abbiamo deciso di intraprendere una battaglia contro l’Ipertensione Polmonare. In quest’ottica abbiamo capito che era importantissimo far pubblicità alla malattia rara, ma volevamo far di più, volevamo aiutare i dottori nella ricerca finalizzata al far star meglio i piccoli pazienti di Ipertensione Polmonare nonché scoprire nuovi orizzonti della malattia. Allora ci siamo rivolti al Dr. Francesco Parisi dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il Dr. Parisi ha avuto in cura Federico, ci ha mostrato una professionalità incommensurabile ed un un’umanità che non ha parole per essere descritta. Dopo la nostra richiesta, il medico ci ha dapprima tranquillizzato dicendoci “ne riparleremo”, poi, viste le nostre insistenze, ci ha illustrato un progetto di ricerca clinica, riassunto nella sottostante nota. D’accordo con l’AMIP abbiamo deciso di finanziare tale progetto (non appena avremo la documentazione burocratica dell’ospedale la pubblicheremo per dar corso a quel sentimento di trasparenza che vogliamo sottolineare nelle nostre iniziative), che prevede una borsa di studio triennale ad un dottore (prescelto con apposito concorso) che avrà quale unico obiettivo quello di seguire i pazienti prescelti. Dalla nostra diretta esperienza abbiamo capito che far assumere medicinali a piccoli pazienti è molto difficile (pensate ad un bambino con una pompa ad infusione per il Flolan) e, pertanto, trovare una soluzione più adatta alle loro esigenze gli permetterà di vivere meglio e, nello stesso tempo, consentirà ai nostri guerrieri (i dottori) di capire la sintomatologia della malattia, il suo percorso, i relativi rimedi. Questo è un primo passo, ovviamente la nostra meta rimane la guarigione.
Un grazie di cuore all’ospedale Bambino Gesù di Roma che ci permette di portare avanti la nostra battaglia. Vittorio e Laura
“nota del Dr. Parisi” Il trattamento medico dell’ipertensione arteriosa polmonare in età pediatrica è in continua evoluzione. Negli ultimi dieci anni diversi farmaci, pur non consentendo la guarigione, hanno permesso di migliorare gradatamente sia la prognosi della malattia che la qualità di vita di questi pazienti. Più in particolare, dopo i buoni risultati ottenuti con l’epoprostenolo (somministrabile però solo in infusione continua endovenosa), si è passati alle terapie orali (con bosentan, sildenafil ed oggi anche sitaxentan) ed infine a quelle inalatorie (iloprost) utilizzate singolarmente e/o in associazione. Assolutamente scarsi sono però gli studi clinici di queste terapie in età pediatrica. In quest’ottica all’Ospedale Bambino Gesù di Roma ci proponiamo di studiare la possibile efficacia dell’iloprost per inalazione aggiunto al sildenafil nel trattamento dell’ipertensione arteriosa polmonare in età pediatrica. Si prevede di realizzare lo studio attraverso il confronto di due popolazioni di pazienti trattate rispettivamente con sildenafil la prima e con sildenafil alla stessa dose più iloprost per inalazione la seconda. Ci si attende di riscontrare un miglioramento significativo dei parametri di gravità di malattia nel gruppo trattato con combinazione farmacologica rispetto al gruppo trattato con monoterapia.
Cari amici, questa news arriva con ritardo per mia colpa. Sono stato impegnato in tantissimi eventi per combattere l’ipertensione polmonare che non ho mai trovato il tempo necessario per informarvi di una novità importantissima: IL PROGETTO DI RICERCA CLINICA AL BAMBINO GESU’ DI ROMA HA SUBITO UNA VARIAZIONE SIGNIFICATIVA. Ora la sperimentazione si rivolge versa una nuova ed innovativa terapia per la patologia “carogna”. Di seguito potete informarvi, leggendo l’informativa che mi è stata inviata dal Dr. Parisi che continua nella sua lotta contro l’ipertensione polmonare e che per noi è diventato un valido punto di riferimento. Grazie di cuore a tutti per il vostro sostegno Vittorio
NOTA PER L’AMIP. Negli ultimi mesi alcune modifiche organizzative all’interno dell’Ospedale Bambino Gesù hanno determinato dei cambiamenti nell’approccio ai pazienti con ipertensione polmonare. In quest’ambito la dott.ssa Sonia Volpe ha lasciato il suo incarico dal settembre 2009 ed il suo posto è stato occupato dal 1 aprile 2010 dalla dott.ssa Giovanna Del Principe. Il primo incarico della dott.ssa Del Principe consiste nella revisione dei criteri di indicazione a trapianto polmonare per i pazienti pediatrici con Ipertensione Arteriosa Polmonare, attraverso una revisione della letteratura e la successiva elaborazione di un possibile algoritmo. Il secondo elemento, fortemente innovativo, che vedrà occupata la dott.ssa Del Principe, immunoematologa con specifica esperienza nelle tecniche aferesi, è costituito dallo studio dell’immunoadsorbimento quale nuova strategia di approccio ai malati con ipertensione arteriosa polmonare. Tale approccio è basato sul concetto che alcuni di questi pazienti esprimano autoanticorpi nei confronti dei recettori adrenergici ?1 e/o dei recettori A dell’endotelina e che la loro presenza sia associata ad attivazione permanente di questi recettori, determinando il quadro clinico dell’ipertensione polmonare. La rimozione di tali anticorpi, mediante immunoassorbimento, ha determinato in 4 pazienti adulti studiati una significativa riduzione della pressione arteriosa polmonare. Tale modalità è probabilmente la più innovativa degli ultimo anni, può essere associata o meno alle attuali terapie mediche e ci proponiamo di studiarla in un gruppo di pazienti. Abbiamo il vantaggio di possedere già la tecnica (perché usiamo la procedura per altre indicazioni) e potremmo avvantaggiarci di eventuali collaborazioni con altri Centri (per es., Policlinico Umberto I).
Stralcio pubblicazioni dell’ospedale Bambino Gesù. I PROGETTI DI RICERCA Sperimentazione clinica sui pazienti con ipertensione polmonare Responsabile: F. Parisi – Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica Ente Finanziatore Associazione Malati di Ipertensione Polmonare Onlus Finanziamento € 63.000,00 Obiettivi Terapia combinata con sildenafil e iloprost per via inalatoria nell’ipertensione polmonare in età pediatrica “resoconto dei tre anni”. Qui di seguito trovate il resoconto del progetto che scade ad aprile 2012: Progetti di studio per l’ipertensione polmonare (relazione attività svolta nell’ultimo triennio) “INTRODUZIONE” Il protocollo “Sildenafil + Iloprost” non si è mostrato realizzabile, cosi come peraltro per tanti altri protocolli di trattamento della ipertensione polmonare in pediatria, per il numero limitato di pazienti e per la loro sostanziale disomogeneità (età variabili e forme diverse di ipertensione polmonare). Per tali motivi abbiamo concentrato il nostro lavoro (1) nella realizzazione di un “data-base” per l’ipertensione polmonare; (2) nell’elaborazione di un nuovo protocollo per il trapianto polmonare con esplicito riferimento alle indicazioni nei pazienti con ipertensione polmonare; (3) nella realizzazione di linee-guida per l’approccio ai pazienti con ipertensione polmonare. Negli ultimi 28 mesi hanno avuto accesso al data-base 30 pazienti: 15 con S. di Eisenmenger (Ipertensione Polmonare quale conseguenza di cardiopatia congenita con iperafflusso polmonare); 5 con altre forme di ipertensione polmonare secondaria; 10 con ipertensione arteriosa polmonare primitiva. Di questi pazienti 17 sono in terapia vasodilatatrice polmonare; 9 sono deceduti (2 dopo trapianto polmonare); 1 si è rivolto ad altro centro;1 è in attesa di trapianto; 1 è stato trapiantato con successo; 1 non necessita, al momento, di terapia. PROTOCOLLO TRAPIANTO POLMONARE. E’ stato realizzato nel corso dell’intero anno 2010, infine approvato dalla Direzione Sanitaria dell’Ospedale Bambino Gesù ed è accessibile presso la Intranet dell’Ospedale medesimo a partire dal Gennaio 2011. LINEE-GUIDA PER L’APPROCCIO ALL’IPERTENSIONE POLMONARE. Ne alleghiamo la bozza che è tuttora in discussione presso il DMCCP per giungere a definitiva approvazione. LE LINEE-GUIDA PROTOCOLLO MANAGEMENT IPERTENSIONE POLMONARE IN DAY-HOSPITAL: 1) Valutazione clinica 2) Esami ematici di routine + INR BNP ≤ 150 Uricemia inversamente proporzionale alla pressione in polmonare Creatininemia + NGAL (se elevati, prognosi infausta) Sodiemia (iponatriemia = prognosi infausta) Troponina T, se possibile 3) Elettrocardiogramma (ritmo, ampiezza onda P in D Test di Borg / Test di Dalhouse Ecocardiogramma (ogni 2 mesi, salvo urgenza) Eccentricità (quanto Vdx schiaccia Vsn) Area atrio destro T Index: TDI rilassamento + contrazione T eiezione Vdx > 0,08 prognosi peggiore FE Vdx < 30% prognosi peggiore 5) Ogni mese 6 minutes walking test: prognosi peggiore se metri percorsi ≤ 250 6) Test cardiopolmonareVO ≤ 10.4 ml/m/m SBP = 120 mmHg< Prognosi infausta se: NYHA IV non modificabile con terapie6 minutes walking test ≤ 250 mPAD > 12 mmHg PAP ≤ 65 mmHg 7) Cateterismo cardiaco ogni 18 mesi 8) Verificare terapia ogni 3 mesi se prognosi rimane infausta 9) Utile RMN cardiaca in quei casi soprattutto adulti dove non è possibile valutare interamente Vdx
“Nuovo progetto dal 2012” “POSSIBILE RUOLO DELL’AUTOIMMUNITA’ NELL’IPERTENSIONE POLMONARE (PROGETTO PER I PROSSIMI 3 ANNI). L’ipertensione arteriosa polmonare costituisce un gruppo eterogeneo di entità cliniche rappresentative di patologie simili che sono state classificate come: Ipertensione arteriosa polmonare idiopatica – Ipertensione arteriosa polmonare familiare – Ipertensione polmonare associata a alcune malattie quali connettivopatie, ipertensione porto-polmonare, ipertensione polmonare secondaria ad infezione da HIV, ad altre infezioni, a farmaci e a tossine.
Allo stato attuale i trattamenti medici dell’ipertensione polmonare sono esclusivamente sintomatici e palliativi. Nello stadio terminale della malattia l’unico trattamento possibile rimane il trapianto polmonare. Di particolare interesse si sono sempre dimostrati i processi infiammatori associati all’ipertensione arteriosa polmonare e ad altre forme di ipertensione polmonare, con particolare enfasi sul ruolo giocato da specifici componenti dell’infiammazione nello sviluppo della patologia, così come nel determinare i possibili “Targets” terapeutici. Sta infatti diventando sempre più evidente come i processi infiammatori coinvolgenti cellule effettrici , chemiochine, citochine, e fattori di accrescimento giochino un ruolo preponderante nel caratteristico rimodellamento vascolare dell’ipertensione arteriosa polmonare. Di straordinario interesse lo studio di 63 pazienti adulti consecutivi con ipertensione arteriosa polmonare in cui si è trovata una prevalenza del 49 % di tiroidite autoimmune, che includeva sia ipo che ipertiroidismo, e che fa supporre un legame tra le due patologie che potrebbe essere costituito da una comune suscettibilità immunogenetica. In questo ambito esistono un paio di segnalazioni in Germania che fanno riferimento alla presenza di autoanticorpi nei confronti di componenti dei vasi polmonari nel circolo di pazienti adulti con ipertensione polmonare. Un piccolo pool di questi pazienti è stato trattato efficacemente con procedure di immunoassorbimento. Nel nostro Ospedale esiste già la possibilità di realizzare l’immunoassorbimento (lo facciamo con buoni risultati per altre indicazioni quali ad esempio il rigetto anticorpo-mediato dopo trapianto cardiaco e / o polmonare). Ci si propone qui di verificare l’ipotesi di una sua applicabilità nel trattamento di pazienti pediatrici con ipertensione polmonare. METODO 1- Ricerca in 12 pazienti pediatrici con ipertensione polmonare della presenza nel sangue periferico di 4 autoanticorpi: – Angiotensin – II – Receptor – I Auto-Antibody – Endothelin – I – Receptor – A Auto-Antibody – Thrombin (PAR1) – Receptor – Auto-Antibody – Alpha1-adrenergic – Receptor – Auto-Antibody che si ritiene possano avere un ruolo nel rimodellamento vascolare polmonare. 2- La presenza di uno o più di questi autoanticorpi può costituire il razionale per associare l’immunoassorbimento alla terapia farmacologica palliativa attualmente in uso in questi pazienti. 3- Campioni ematici di questi pazienti verranno codificati e trattati in forma anonima previo consenso informato. 4- Considerato il numero esiguo di segnalazioni riguardanti questi anticorpi, se non ne trovassimo alcuno nel siero dei dodici pazienti in studio, rinunceremmo al progetto. Se ne trovassimo anche solo uno, costruiremmo un progetto pilota che preveda la ricerca degli anticorpi in tutti i pazienti con ipertensione polmonare ed il trattamento con immunoassorbimento in tutti i pazienti positivi per verificarne la potenziale efficacia OBBIETTIVI 1Verificare in pazienti con ipertensione polmonare l’esistenza di autoanticorpi potenzialmente connessi allo sviluppo della malattia 2 – Verificare la potenziale efficacia dell’immunoassorbimento nella cura di questi pazienti
RAGGIUNTO IL NOSTRO PRIMO OBIETTIVO: RACCOGLIERE LA SOMMA NECESSARIA AL FINANZIAMENTO DEL PROGETTO PEDIATRICO, E TUTTO QUESTO GRAZIE ALLA GENEROSITA’ DI TUTTI VOI, CHE CI AVETE SOSTENUTO E INCORAGGIATO. ULTERIORI FONDI CHE SONO STATI O SARANNO IN FUTURO RACCOLTI CON LA STESSA CAUSALE (“IN MEMORIA DI FEDERICO VIVENZIO”) VERRANNO DESTINATI A FUTURI PROGETTI DI RICERCA PEDIATRICA SULL’IPERTENSIONE POLMONARE.
GRAZIE DI CUORE